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Sei Chiavi Mitologiche per la Conoscenza di Sé1 – 6 settembre 2025 | 15:00 e 20:00 UTC
Gli antichi Greci crearono i loro dei ed eroi, non per semplice intrattenimento, ma come mappe precise della psicologia umana. Ogni mito codificava intuizioni specifiche sul nostro funzionamento interiore: le nostre lotte con l’identità, la nostra relazione con influenze superiori e l’eterno conflitto tra la nostra natura meccanica e il nostro potenziale di trasformazione. Durante questa esplorazione di sei giorni, decodificheremo sei miti greci essenziali ed estrarremo da ognuno un esercizio pratico per l’auto-osservazione. Le sessioni dureranno 60-90 minuti con pause e si concluderanno con pratiche quotidiane pensate per verificare questi principi nella vostra vita di tutti i giorni. Le nostre osservazioni formeranno le fondamenta per l’esplorazione di ogni giorno successivo.
L’incontro sarà a pagamento. Tutte le sessioni saranno registrate per i partecipanti iscritti. Leggi di più qui sotto:
Ulisse
La Questione dell’Identità – Ulisse e il Ciclope
Il nostro viaggio inizia con l’incontro di Ulisse con il Ciclope Polifemo. Quando l’eroe e i suoi uomini si trovano intrappolati nella grotta del gigante, fuggono accecandolo. Quando Polifemo si rende conto di essere stato ingannato, chiede di conoscere il nome del suo aggressore. “Sono Nessuno,” risponde Ulisse, assicurandosi che quando gli altri ciclopi chiederanno chi lo ha ferito, Polifemo possa solo rispondere, “Nessuno—nessuno mi ha accecato.” La chiave di questo mito sta nell’evitare l’errore comune di attribuire la parola ‘Io’ alle nostre azioni. Per osservare le nostre manifestazioni interne in tempo reale, dobbiamo spogliarle dell’illusione che rappresentino la nostra interezza. Dobbiamo evitare di chiamarle ‘Io’.
Contenimento Cosciente – Legarsi all’Albero della Nave
Più avanti nell’epico viaggio di ritorno di Ulisse, l’eroe viene avvertito da Circe del canto irresistibile delle Sirene. Nessun mortale può resistere al loro richiamo, e coloro che ne sono attratti trovano morte certa. Per evitare ciò, Ulisse tappa le orecchie dei suoi uomini ma lascia le proprie scoperte. Ordina loro di legarlo all’albero della nave e di non liberarlo in nessuna circostanza. In questo modo, può sentire il canto seducente delle Sirene resistendo alla loro attrazione. Ogni partecipante sarà allo stesso modo invitato a scegliere un’area di forte identificazione, di fronte alla quale perde tipicamente il proprio senso di sé. Insieme, formuleremo un esercizio di ‘viaggio’ sull’identificazione in modo cosciente.
“‘Conosci te stesso.’ Queste parole, che sono generalmente attribuite a Socrate, in realtà si trovano alla base di molti sistemi e scuole molto più antichi di quella socratica.” – George Gurdjieff
Ulisse legato a un albero di nave | Vaso Greco | 480 a.C.
Flora (Persefone) | Pompei | 15-45 d.C.
Persefone e Icaro
Discesa e Ritorno – Il Viaggio di Persefone
Il rapimento di Persefone da parte di Ade e il suo ritorno annuale nel mondo superiore mappano uno dei principi più fondamentali della trasformazione: la necessità di una discesa cosciente. Persefone deve trascorrere parte di ogni anno negli inferi prima di tornare per portare la primavera sulla terra soprastante. Ciò illustra che non possiamo trasformare ciò che non conosciamo e non possiamo conoscere ciò che ci rifiutiamo di visitare. I nostri schemi abituali e le reazioni inconsce costituiscono il nostro personale mondo sotterraneo, territori oscuri che tipicamente evitiamo ma che dobbiamo imparare a navigare coscientemente. La discesa è pericolosa proprio perché comporta un contatto diretto con parti di noi stessi che operano al di sotto della soglia della consapevolezza. Esploreremo cosa potrebbe significare mantenere un filo di sforzo anche attraverso stati inferiori, un filo che può permetterci di emergere alla fine da essi con una conoscenza più profonda di noi stessi.
Il Pericolo del Volo Prematuro – Icaro e Dedalo
Se la storia di Persefone mette in guardia dal rimanere troppo a lungo negli stati inferiori, il mito di Icaro rivela il pericolo opposto: volare troppo vicino al sole. Nutriamo la tendenza a lasciarci inebriare dalle nostre stesse possibilità. Dedalo, il mastro artigiano, dà a suo figlio le ali e istruzioni precise su come usarle, ma Icaro non può resistere alla tentazione di testare i limiti del suo nuovo potere. La tragedia di Icaro non risiede solo nella sua ambizione, ma anche nella sua incapacità di mantenere la via di mezzo tra due estremi. Esamineremo come i momenti di comprensione superiore possano diventare fonti di autoinganno se confondiamo stati temporanei con conquiste permanenti.
“In nessun’altra religione esistono relazioni così definite tra dei e uomini come nei miti greci. Tutti i semidei, i Titani e gli eroi della Grecia erano sempre figli diretti degli dei…” – Peter Ouspensky
Prometeo ed Ercole
Rubare il Fuoco Sacro – L’Impulso di Prometeo
Prometeo che ruba il fuoco agli dei parla di un paradosso fondamentale che si trova in molte tradizioni di saggezza: la conoscenza divina acquisita dai mortali contro il decreto divino. Come Adamo ed Eva che acquisiscono la conoscenza proibita nel Giardino dell’Eden, Prometeo rappresenta il momento in cui l’umanità acquisisce qualcosa che appartiene a un regno superiore: la coscienza, l’illuminazione, la capacità di vedere chiaramente. L’acquisizione di questo fuoco sacro apre possibilità senza precedenti per lo sviluppo umano, ma rende anche l’umanità più pericolosa, per sé stessa e per l’ordine cosmico. Il mito suggerisce che esiste un modo per ricevere legittimamente questo fuoco, un modo che dipende dalla nostra capacità di valorizzare ciò che ci è stato dato. I mortali devono pagare per il loro dono unico.
La Possibilità dell’Immortalità – Ercole e la Trasformazione Divina
La nostra sessione finale esamina la comprensione greca di cosa significhi raggiungere l’immortalità. A differenza della nostra concezione moderna di vivere semplicemente per sempre, i Greci vedevano l’immortalità come una trasformazione fondamentale dell’essere: la creazione di qualcosa dentro di noi che non è soggetto alle ordinarie leggi del decadimento e della morte. Ercole raggiunge l’immortalità attraverso il completamento di dodici fatiche, ognuna delle quali gli richiede di sviluppare capacità diverse. Al contrario, la dea Demetra tenta di concedere l’immortalità al piccolo Demofoonte mettendolo nel fuoco del focolare della sua famiglia ogni notte per bruciare la sua anima mortale, ma il processo viene interrotto da sua madre, impedendone il completamento. Queste storie suggeriscono che l’immortalità non può essere donata direttamente. Un mortale può solo guadagnarsela attraverso uno sforzo deliberato e intelligente.
Prometeo | Peter Paul Rubens | 1636 – 1637 d.C.
“Nella Grecia storica… società segrete di sacerdoti e iniziati organizzavano ogni anno feste speciali che erano accompagnate da rappresentazioni teatrali allegoriche… Il carattere delle rappresentazioni teatrali e dei drammi allegorici… era sempre uno e identico, vale a dire, la morte del dio e la sua resurrezione.” – Peter Ouspensky
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